Per chi ha a che fare con le indagini sismiche in foro, il tema della cementazione è un compagno di avventura con cui si fanno lunghi percorsi insieme. A questo proposito le istruzioni tecniche del VEL sono, come sempre, precise e dettagliate: la cementazione si fa dal basso: o dall’interno, inserendo il tubo di mandata del cemento in un packer con valvola di non ritorno, o dall’esterno, mettendo il tubo di mandata nell’intercapedine tra il foro e il tubo del down hole.
Ci sono però dei casi in cui proprio non ce la facciamo a fare la cementazione: il primo caso si ha quando c’è tanta acqua nel sottosuolo che dilava il cemento; è vero che una ditta seria e preparata è in grado di risolvere questo problema, ma è anche vero che non sempre abbiamo questa ditta in cantiere. E che quando abbiamo la ditta meno preparata, sono dolori!
Il secondo caso è quando manca il tempo. Eh sì, perché una volta fatta la cementazione bisogna aspettare che il cemento maturi. Non saranno i canonici 28 giorni, ma almeno quindici bisogna aspettarli, sennò il down hole viene un disastro. E se il cantiere o il lavoro non sono compatibili con un’attesa di quindici giorni?
In questi casi estremi il ricorso alla sabbia può dare una bella mano.
Eh sì, nell’intercapedine tra tubo e foro si mette della sabbia, gettata dall’alto; bisogna avere pazienza, perché si assesti con i suoi tempi, ma in capo ad una mezz’ora o poco più, rabboccando via via e muovendo il tubo, la sabbia smette di calare. E si può procedere subito a fare l’indagine sismica.
Funziona? Mi chiederete. Ma sì, tutto sommato non va poi così male, direi, anzi, meglio di tante cementazioni fatte male. In altre parole, al netto di quando si fora in argilla, in cui tutti i santi aiutano, è più facile avere un accoppiamento discreto con la sabbia, che non una buona cementazione.
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